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Borgoagnello

Nel territorio di Paruzzaro nelle vicinanze della frazione Cascine S. Grato, vi è l'insediamento di BorgoAgnello che è attraversato nel mezzo dalla Strada Statale 142 " Biellese".
Sino ad alcuni anni or sono il Borgo si riteneva fosse stato fondato dai romani e rifondato dai Longobardi, per le tracce materiali che ancora si possono rinvenire e per i documenti conosciuti si può invece stabilire che si tratta di una nuova fondazione del Comune di Novara avvenuta nel secolo XIII.

Tracce di epoca romana sono comunque riscontrabili in ritrovamenti sporadici nella zona che da BorgoAgnello porta a S.Martino di Gattico, un sepolcreto del I-II d.C., nella regione Duno il ritrovamento di pochi fittili romani e un massocon incise alcune "cuppelle" e più significativamente nel ritrovamento, agli inizi del secolo scorso, di una lapide sepolcrale (AMOINUS ALBUCI FILIUS) incastonata in un muro di casa Borella e rinvenuto presso la porta di BorgoAgnello che guarda verso Gattico.

Dopo Legnano e la pace di Costanza (1183), il comune di Novara iniziò un periodo di colonizzazione per contendere le terre ai Biandrate, ai Da Castello e al capitolo di S.Giulio d'Orta.
Fondò quindi una serie di nuovi Borghifranchi e ne affrancò altri.
Il prof. Eraesto Lomaglio alla luce di nuovi documenti deriva il nome di BorgoAgnello dal Podestà di Novara dell'anno 1237, Zucono de Agnello, che ne fu il fondatore.

Dai documenti pervenutici possiamo affermare che esso fu certamente abitato, era compreso nell'elenco dei borghi dotati di jus burgense, cioè con diritti quasi uguali ai cittadini di Novara.
Il suo nome viene citato più volte nell'edizione Cavalli 1719 e Ceruti del 1879 degli statuti novaresi ed in alcune pergamene (1331.1338) dell'archivio di stato di Novara e dell'ospedale di Novara.

La località fu centro di scontri, conflitti e saccheggi come lo testimoniano alcuni documenti e i toponimi di fondi limitrofi quali bataina e prella.
Nel 1358 le fortificazioni del Borgo vennero distrutte da Galeazzo II Visconti in guerra con il Marchese del Monferrato.
Con le fortificazioni andò probabilmente distrutto anche il centro abitato che era di 8,1 ettari, ma non rimase del tutto disabitato; in tempi più recenti dal 1779 al 1819, secondo l'Archivio Molli di Borgomanero, il comune di BorgoAgnello risulta vivo.

Nello stesso periodo in cui nasceva Borgo Agnello veniva fondato dal comune di Novara anche Borgo S. Leonardo divenuto in seguito Borgomanero che, grazie alla fertilità del suolo richiamò a se molti abitanti dei paesi limitrofi sino a divenire un importante centro.
BorgoAgnello sorgeva in posizione strategicamente importante al crocevia tra Arona-Borgomanero e Gattico-Paruzzaro queste strade congiungevano la Valsesia ed il Biellese con il Sempione, e la bassa Novarese con il Vergante, ma aveva un suolo quasi completamente inadatto alla coltivazione, con zone di sola brughiera dove non riesce a crescere neppure il bosco e con zone paludose dove i prati risultano sempre intrisi d'acqua.
I pochi terreni fertili vennero in gran parte sfruttati dagli aristocratici. In questo contesto il Borgo non si sviluppò secondo gli intenti iniziali del comune di Novara, tanto da supporre che i due cascinali esistenti furono i soli abitati dopo la distruzione del 1358.

Dopo alcuni devastanti interventi edilizi operati in anni recenti e la trasformazione del luogo in area industriale l'aspetto del Borgo si è in parte modificato.

L'insediamento è individuato sui catasti di Maria Teresa d'Austria del 1723 e Rabbini del 1866 comprendeva una Cappella e una cascina detta Borghignello (oggi adibita a Ristorante). Sino ad alcuni anni or sono appariva ancora come una struttura a forma quadrata, completamente circondato da un fosso, da un terrapieno e da due porte in muratura che ancora esistono a circa duecento metri una dall'altra, una verso Paruzzaro e l'altra verso Gattico.

Il fossato che cingeva il Borgo è in parte ancora visibile in alcuni tratti; i terrapieni mancanti vennero usati per ampliare la strada statale Arona-Borgomanero nel secolo scorso. Le due porte sono formate da edifici a due piani in muratura con conci lavorati a scalpello e con alcuni ciotoli disposti a spina di pesce.
Anche gli archi a pieno sesto, mostrano intenti decorativi sul lato estemo e mostrano alcuni fori passanti dove vi erano le travi di un solaio di legno; verso la parte esterna delle due porte vennero aggiunte, staccate dalle strutture principali, due ali di muratura; una di esse è crollata nel 1982.

Nelle vicinanze della porta verso Paruzzaro vi era una cappella romanica rivolta ad Oriente, ad una sola navata con abside semicircolare nel punto dove oggi si trova un campo da tennis.
Pare che la chiesetta fosse appartenuta alla Pieve di Cozzano, come testimoniato da una sentenza del Vescovo Oldrado Maynerio del 30.04.1362: il rettore di BorgoAgneflo come quelli di altre cappelle della Pieve dovevano recarsi a Gozzano per la notte del Sabato Santo e di Pentecoste; in seguito venne aggregata alla Pieve di Gattico, ma già a partire dalla fine del XVI sec., risulta unita alla Parrocchia di S. Marcello in Paruzzaro.